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Avvelenamenti
Avvelenamento
Avvelenamento

Per avvelenamento si intende l'ingestione, il contatto o l'esposizione ad un veleno in quantità tali da procurare una sintomatologia specifica e grave.
Può manifestarsi in forme acute, con sintomatologia imponente, o in forma cronica, con sintomatologia più lenta e subdola.
I veleni possono colpire varie parti dell'organismo a seconda della loro via di entrata (polmoni e pelle per gas e polveri, apparato digerente per sostanze ingerite) e a seconda dell'affinità che essi hanno per questo o quel tessuto dell'organismo (fegato, reni, cuore, ecc.).
Alcuni avvelenamenti vengono classificati come malattie professionali, mentre molti altri possono verificarsi al di fuori di un'attività lavorativa, ma tra le mura domestiche (molto frequenti).

Avvelenamento da arsenico
Può essere di tipo acuto o cronico. Nell'avvelenamento acuto si possono avere gravi manifestazione a carico dell'intestino con crampi muscolari, alterazione della funzione renale, collasso cardio-circolatorio.
Se la quantità assunta è molto elevata, in luogo della forma gastroenterica se ne ha una nervosa, con perdita di coscienza, convulsioni, coma fino alla morte.
Nella forma cronica, a volte predominano i sintomi gastroenterici, altre i sintomi nervosi, altre volte ancora sono presenti sintomi a carico del rene e del fegato.
La terapia dell'avvelenamento acuto consiste nella lavanda gastrica, somministrazione di farmaci per controllare e favorire la circolazione sanguigna e somministrazione di farmaci capaci di legarsi all'arsenico, inattivandolo.

Avvelenamento da cadmio
In Italia alcune fabbriche di pelle usano il cadmio, elemento metallico velenoso simile allo zinco, nella concia delle pelli (cadmiatura) ed inquinano i fiumi e quindi i mari, con i loro scarichi. In Giappone, acque industriali contenenti cadmio usato per la fabbricazione di leghe e di pigmenti per vernici, hanno inquinato delle risaie e causato conseguente avvelenamento a chi aveva mangiato quel riso.
I sintomi di tale avvelenamento sono paralisi, dolori, perdita di calcio nelle ossa, con conseguenti deformazioni delle ossa stesse e diminuzione della statura.
Non esistono terapie specifiche: è necessario allontanare la causa e curare i singoli sintomi.

Avvelenamento da fosforo
I sintomi di tale avvelenamento, che può avvenire per via orale o respiratoria, consistono in vomito, dolori addominali e sonnolenza. Dopo alcuni giorni compaiono gravi alterazioni a carico del fegato, che producono un ittero grave (colorito giallo della pelle per accumulo di sali biliari) e possono anche essere mortai.
La terapia consiste nella immediata lavanda gastrica e in abbondanti fleboclisi glucosate.

Avvelenamento da funghi
In Europa esistono oltre 300 varietà di funghi innocui ma non commestibili in quanto non saporiti e gradevoli, una ventina di varietà mangerecce ed altrettante velenose. Questi dati dovrebbero spingere a raccogliere con cognizione e competenza i funghi o mostrarli a un esperto prima di mangiarli, per non rischiare un avvelenamento, che, quando avviene, può essere grave e perfino mortale.
Alcuni funghi velenosi danno manifestazioni che interessano, in modo più o meno violento, soltanto l'apparato digerente (nausea, vomito, diarrea) per breve tempo.
I più pericolosi colpiscono il sistema nervoso ed il fegato, con manifestazioni che compaiono tardi dopo l'ingestione e quando è molto più difficile correre ai ripari. Oltre ai disturbi gastroenterici che sono quasi sempre presenti, si possono avere ittero, tachicardia, convulsioni, compromissione renale ed insufficienza cardiaca grave.
Altra causa di morte, dovuta alla compromissione del fegato, può essere la cosiddetta atrofia giallo-acuta del fegato stesso che compromette irrimediabilmente questo organo, vero e proprio laboratorio dell'organismo.

Avvelenamento da veleni gassosi
Quello più frequente è dovuto a respirazione di ossido di carbonio, il quale può derivare dalla combustione del gas di cucina, dal gas di scarico delle automobili, da gas illuminante o da cattiva ventilazione dei fuochi a carbone e legna.
Sospettando un caso del genere bisogna allontanare, se possibile, la vittima dalla fonte del gas (aprire la finestra o rompere i vetri nella stanza satura di gas) e praticare la respirazione artificiale, se necessaria, fino all'arrivo del soccorso medico.
Normalmente, l'ossigeno introdotto nell'organismo si lega ai globuli rossi per essere trasportato verso i tessuti; precisamente si lega all'emoglobina contenuta nei globuli rossi. Quando, però, viene introdotto nel sangue dell'ossido di carbonio, attraverso la respirazione questo prende il posto dell'ossigeno. Infatti esso ha una maggiore affinità per l'emoglobina (si lega ad essa pi rapidamente) ed i tessuti vengono così privati dell'ossigeno e si ha asfissia.
Se alla vittima non vengono dati aria od ossigeno entro pochi minuti, si può determinare un danno irreparabile al cervello e al sistema nervoso. Non è possibile stabilire con esattezza il tempo oltrepassato il quale l'avvelenamento di monossido di carbonio diventa letale, perché ciò dipende dalla percentuale di tale gas presente nell'aria inspirata. Infatti la stessa fontedi ossido di carbonio provoca avvelenamento tanto più rapidamente quanto è più piccolo l'ambiente in cui diffonde.
La quantità di ossido di carbonio necessaria a saturare completamente l'emoglobina, e quindi ad abolire del tutto il trasporto dell'ossigeno ai vari tessuti da parte del sangue, non è molto elevata. Infatti, basta circa 1 litro di ossido di carbonio per saturare l'emoglobina di 5 litri di sangue.
Altre di intossicazione dovuti ai gas sono quelle dei pozzi neri e delle fogne e al grisou delle miniere. Anche gli individui colpiti da intossicazione da questi gas devono essere immediatamente portati all'aria fresca e, spogliati degli indumenti stretti; poi, in attesa dell'arrivo del medico, bisogna immediatamente praticare loro la respirazione artificiale.

Avvelenamenti alimentari
In tali avvelenamenti intervengono sia i germi che hanno alterato il cibo, sia i veleni, o sostanze tossiche, che tali germi hanno prodotto durante la permanenza nei cibi.
Per questo motivo, gli avvelenamenti di questo tipo vengono distinti dagli altri con il nome di "tossinfezione alimentare".
Il più letale di questi avvelenamenti è il botulismo. Il germe responsabile è anaerobio (vive in assenza di ossigeno) e prolifera nello scatolame mal conservato o sterilizzato scorrettamente. Sono sospette quelle scatole rigonfie o i barattoli con il coperchio bombato dalla presenza di gas prodotto dal germe.
La sintomatologia è grave ed è soprattutto a carico della muscolatura, fino alle situazioni più drammatiche che possono portare anche a morte se non si interviene bene ed in tempo rivolendosi ai Centri Antiveleno

CONSIGLI SUL DA FARSI

Se una persona ha ingerito una sostanza velenosa è necessario recarsi immediatamente in ospedale. In genere per i bambini spesso si tratta di una medicina o di un prodotto per la pulizia della casa.
Nel caso in cui l'ospedale sia lontano è importante chiamare subito un Centro Antiveleno: gli specialisti che vi prestano servizio sono in grado di fornire immediatamente tutte le istruzioni utili per affrontare la situazione.
Al medico che risponde si dovranno fornire le seguenti indicazioni: età e peso della persona che ha ingerito la sostanza; il nome della sostanza ingerita e, possibilmente, la quantità; l'ora dell'ingestione e le reazioni della persona (per esempio se ha vomitato).
Come trattamento immediato, se la persona non ha perso conoscenza, si deve somministrare dell'acqua allo scopo di diluire la sostanza velenosa ingerita: nessun altro liquido o bevanda sono consentiti se non si è certi di fare bene.
Contrariamente a quanto in genere si crede non va bene neppure il latte, in quanto contiene dei grassi che possono facilitare l'assorbimento delle sostanze velenose ingerite, peggiorando la situazione.
In molti casi il medico del Centro Antiveleni suggerisce di provocare il vomito: l'operazione si esegue mettendo due dita nella gola della persona.
Il vomito va comunque indotto solo su indicazione del medico, perché non sempre la situazione lo richiede. Per esempio, le sostanze molto irritanti, quali detersivi, acidi, trielina, candeggina, se vomitate producono gravi danni allo stomaco.
Talvolta però i medici potrebbero ritenere più prudente rischiare questi danni, piuttosto che correre maggiori pericoli facendo tenere nello stomaco sostanze altamente tossiche: bisogna quindi, comunque, seguire le loro istruzioni senza interferire. É bene raccogliere l'eventuale materiale vomitato per farlo poi esaminare in ospedale.
Nel caso in cui la persona non respiri, è necessario effettuare la respirazione artificiale e l'ambulanza va chiamata con urgenza.
Se la persona perde conoscenza bisogna liberarla dagli indumenti che la stringono e farla sdraiare a pancia in su, con le gambe sollevate e la testa girata di lato. In questo modo non si corre il rischio che un eventuale rigurgito spontaneo la faccia soffocare. Non si deve cercare né di farla bere, né di indurre il vomito.
Riportiamo in elenco i centri antiveleni con indirizzi e recapiti telefonici presenti in Italia.

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ANCONA
ISTITUTO MEDICINA SPERIMENTALE
VIA RANIERI 2 - TEL.071/2204636

BOLOGNA
OSPEDALE MAGGIORE
VIA LARGO NEGRISOLI 2 - TEL.051/333333

CATANIA
OSPEDALE GARIBALDI CENTRO RIANIMAZIONE
PIAZZA S. MARIA GESU' - TEL.095/7594120

CESENA
OSPEDALE MAURIZIO BUFFALINI
VIALE GHIROTTI - TEL.0547/352612

CHIETI
OSPEDALE SANT.MA ANNUNZIATA
TEL.0871/345362

GENOVA
OSPEDALE SAN MARTINO
VIA BENEDETTO XV, N.10 - TEL.010/352808

LA SPEZIA
OSPEDALE CIVILE S. ANDREA
VIA VITTORIO VENETO - TEL.0187/533296

LECCE
OSPEDALE GEN.REGIONALE V.FAZZI
VIA MOSCATI - TEL.0832/665374

MESSINA
UNITA' DEGLI STUDI DI MESSINA
VILLAG. SANTISSIMA ANNUNZIATA - TEL.090/2212451

MILANO
OSPEDALE NIGUARDA CA' GRANDE
PIAZZA OSPEDALE MAGGIORE 3 - TEL.02/66101029

NAPOLI
OSPEDALI RIUNITI CARDARELLI
VIA ANTONIO CARDARELLI 9 - TEL.081/5453333

NAPOLI
ISTITUTO FARMACOLOGIA E TOSSICOLOGIA
VIA COSTANTINOPOLI 16 - TEL.081/459802

PADOVA
ISTITUTO DI FARMACOLOGIA UNIVERSITARIA
LARGO EGIDIO MENEGHETTI 2 - TEL.049/931111

PORDENONE
OSPEDALE CIVILE CENTRO RIANIMAZIONE
VIA MONTEREALE 24 - TEL.0434/399698

REGGIO CALABRIA
CENTRO RIANIMAZIONE AZIENDA OSPEDALIERA "BIANCHI - MELACRINO - MORELLI"
VIA G. MELACRINO - TEL.0965/811624

ROMA
IST. DI ANESTESIOLOGIA E RIANIMAZIONE
LARGO AGOSTINO GEMELLI 8 - TEL.06/3054343

ROMA
POLICLINICO UMBERTO I°
VIALE DEL POLICLINICO - TEL.06/490663

TORINO
UNIVERSITA' DI TORINO
VIA ACHILLE MARIO DOGLIOTTI - TEL.011/6637637

TRIESTE
ISTITUTO PER L'INFANZIA
VIA DELL' ISTRIA 65/1 - TEL.040/3785373



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