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"divulgazione scientifica informativa"
Divulgazione scientifica informativa
Divulgazione scientifica informativa

GSE
Grapefruit Seed Extract (Estratto di semi di Pompelmo)
Chi l'avrebbe immaginato?
Pruriti e dermatiti conseguenza di in tolleranze alimentari.
INTOLLERANZE ALIMENTARI A "FIOR DI PELLE"
Ci sono casi in cui alcune infiammazioni della pelle (orticarie, dermatiti, eczemi, pruriti insopportabili, ecc.) non hanno apparentemente cause scatenanti e sembrano senza soluzione, nei bambini come negli adulti. A volte si passano anni a cercare di tamponare i sintomi con pomate al cortisone, alternando periodi di apparente benessere al ripresentarsi improvviso della sintomatologia. Quando la problematica è ricorrente comincia di solito una vera e propria odissea, passando da uno studio medico all'altro alla disperata ricerca della causa e quindi di una soluzione. Si inizia ad indagare nell'ambito degli allergeni ambientali ed alimentari sperando di trovare tra essi il famigerato "colpevole"; la relazione con l'alimentazione viene presa in considerazione solo se si risulta allergici secondo uno dei test convenzionali, in caso contrario viene esclusa. Può essere un errore; sono infarti note molte forme di dermatiti atopiche con causa fortemente legata all'alimentazione pur in assenza, a livello ematico, di immunoglobuline E, tipiche dell'allergia. Le infiammazioni della pelle possono avere origine non da un'allergia ma da un'intolleranza alimentare, sviluppata nel corso del tempo e ad un certo punto resasi visibile "a fior di pelle".

ALLERGIA o INTOLLERANZA ALIMENTARE NELLA GENESI DI ROBLEMI DI PELLE: QUALE DIFFERENZA?
Le allergie alimentari si manifestano rapidamente e con intomi normalmente acuti; inducono la produzione di nmunoglobuline della serie E, responsabili dei sintomi iolenti e pressoché immediati che ne derivano. Le rtolleranze sono anch'esse reazioni avverse a sostanze limentari, riconosciute come estranee, ma il manifestarsi dei isturbi, anziché essere rapido, è "a scoppio ritardato"; questo erché tale aggressione non viene recepita come un pericolo nmediato dal sistema immunitario che induce perciò n'infiammazione lenta e costante che l'organismo riesce a ollerare sino ad un certo limite, superato il quale il sintomo si ranifesta, A causa di questo periodo di latenza, risulta ifficile a molti accettare e comprendere come una roblematica cutanea, comparsa "improvvisamente" ad un erto periodo della vita, possa essere legata ad un alimento ssunto "da sempre e senza mai dare problemi".
L'INTESTINO: OVE TUTTO HA INIZIO
Un alimento può dare problemi di intolleranza se, giorno dopo giorno, supera la barriera mucosa intestinale senza essere stato adeguatamente demolito nei nutrienti di base aminoacidi, monosaccaridi, ecc.); come tale, ossia sotto orma di macromolecole, dovrebbe percorrere il lume ntestinale ed essere eliminato come scoria. Se invece supera a barriera intestinale, perché non integra, il sistema immunitario lo identifica come estraneo e attiva contro di esso una risposta difensiva. A monte vi sono sia la carenza di istemi enzimatici digestivi adeguati ed efficienti, ma oprattutto l'esistenza di una mucosa intestinale che ha perso a sua funzione di barriera selettiva e si lascia così erroneamente" attraversare da macromolecole alimentari. Jna mucosa intestinale integra fa passare solo i nutrienti; al ontrario, una mucosa "colabrodo" permette a nacromolecole alimentari di venire a contatto con il sistema linfatico e sanguigno innescando una reazione del sistema mmunitario. Tali macromolecole sono considerate dai infociti (elementi "sentinella" del sistema immunitario) come iemici da combattere, tecnicamente: antigeni. L'aggressione la macromolecole alimentari non viene generalmente onsiderata come pericolo immediato da parte del sistema mmunitario, quindi la reazione è più lenta ed è inizialmente dose-dipendente, nel senso che per sensibilizzare i linfociti ad ma risposta infiammatoria l'attacco deve essere massiccio e prolungato. Questo spiega il motivo per cui le intolleranze alimentari si sviluppano verso gli alimenti assunti più frequentemente, anche quelli che fino a quel momento "non hanno mai dato problemi", almeno in apparenza. Ma perché a mucosa è "colabrodo"? Per capirne le ragioni è bene chiarire che la barriera intestinale è (o meglio dovrebbe essere) costituita non solo da uno schieramento compatto di cellule, ma anche da una moltitudine di batteri benefici residenti. Tutto ciò che incide sulla vitalità e sulla presenza della flora batterica intestinale determina il pericolo di trovarsi, nel tempo; con una mucosa "colabrodo" e di sviluppare il rischio di un'intolleranza alimentare. Abuso di farmaci (antibiotici in particolare), inquinanti alimentari (metalli pesanti, additivi, conservanti e pesticidi), stress, infezioni sono tutti "veleni" che minano l'integrità della barriera intestinale a partire prima di tutto proprio dalla flora batterica. Se a ciò inoltre si accompagna una "partenza" con il piede sbagliato, intendendo con ciò il mancato o insufficiente allattamento al seno, la precoce introduzione del latte vaccino o errori nel corso dello svezzamento, il rischio di alterata permeabilità intestinale è pressoché matematico. Quando la flora batterica scarseggia, ne beneficiano i microrganismi patogeni la cui attività primaria è aggredire la mucosa intestinale. Le giunzioni tra le cellule si allentano e la mucosa diventa permeabile alle macromolecole alimentari che altrimenti avrebbe respinto; alimenti indigeriti e tossine fanno così il loro indesiderato ingresso nell'organismo: è l'innesco dell'intolleranza alimentare.
DALL'INTESTINO ALLA PELLE
La relazione pelle-intestino è nota da tempo: indagini scientifiche hanno riscontrato che nei soggetti che soffrono di dermatite atopica, eczema, psoriasi, ecc. la mucosa intestinale è particolarmente permeabile [Increased intestinal permeability in atopic eczema. J lnvest Dermatol. 1986 Feb; 86(2):101-4; Small intestinal permeability in dermatological disease. Q J Med.1985 Sep; 56(221):559-67]. Al di là di quelle che sono le evidenze scientificamente dimostrate, a tutti sarà capitato almeno una volta nella vita di sperimentare l'incredibile legame intestino-pelle, magari senza capirne appieno le ragioni. Quanti di noi ad esempio si sono ritrovati con un'eruzione cutanea dopo l'assunzione di un antibiotico? Più che di un'ipersensibilità individuale verso i componenti del prodotto, si tratta in questi casi di un effetto legato al depauperamento della flora batterica intestinale, alla conseguente alterazione della permeabilità intestinale e all'ingresso nell'organismo di quantità più elevate di macromolecole alimentari. In tale situazione l'organismo si trova sottoposto ad un carico antigenico elevato e ad. un'iperstimolazione pressoché quotidiana del sistema immunitario con conseguente liberazione di sostanze infiammatorie a scopo difensivo. Cellule immunitarie e mediatori di infiammazione attivati nell'intestino possono raggiungere qualsiasi zona del corpo, anche la cute; ciò si verifica perché il circuito immunitario, preposto alla difesa dalle aggressioni esterne, risponde in maniera generalizzata allertando ogni distretto dell'organismo, con un'attenzione particolare per le vie d'accesso, cute compresa. C'è inoltre da tenere presente che le tossine (antigeni, mediatori di infiammazione, ecc.) che si formano in seguito ad intolleranza alimentare hanno spesso un organo bersaglio specifico per ognuno di noi, probabilmente per il fatto che tutti gli individui presentano una struttura del corpo più debole delle altre. Quando è la pelle ad essere colpita, oltre al manifestarsi di sintomi cutanei legati all'intolleranza alimentare, l'epitelio, solitamente così efficace nel rispondere agli stimoli esterni, si destabilizza e può perciò diventare ipersensibile ad antigeni, normalmente innocui, provenienti dall'ambiente, da oggetti, indumenti, cosmetici o altro. Oltre a tutto ciò non dimentichiamo che la cute è uno dei cinque organi emuntori del corpo (dal latino "ernunctus" espellere) e come tale l'organismo può utilizzarla per liberarsi da ciò che lo sta intossicando: le manifestazioni cutanee possono essere in tal caso il risultato di tale sfogo.
I SISTEMI DI DEPURAZIONE IN DIFFICOLTÀ
Altri due organi di fondamentale importanza per la detossificazione dell'organismo sono il fegato e i reni. In una condizione di sovraccarico organico di tossine, come in presenza di intolleranze alimentari, anche'essi, sottoposti ad uno stress da iperlavoro, si trovano in una situazione di disagio e non sono in grado di assolvere appieno i loro compiti. Molte tossine (macromolecole indigerite, mediatori di infiammazione, ecc.) finiscono con il rimanere in circolo, appesantendo e destabilizzando ancora di più l'organismo e aggravando perciò l'entità e la frequenza delle manifestazioni cutanee, cronicizzandole.
PERCHÉ ELIMINARE L'ALIMENTO NON BASTA
Da quanto è stato sinora enunciato è evidente che la responsabilità reale dell'intolleranza alimentare sta nella penlita dell'integrità della mucosa intestinale. Da ciò si comprende che eliminare gli alimenti verso cui si è intolleranti non rappresenta la soluzione del problema; in tal caso si potrà avere un sollievo momentaneo ma sarà di breve durata: la mucosa danneggiata consentirà il passaggio ad altre macromolecole, verso le quali l'organismo svilupperà nuove intolleranze, con la successiva ripresa del sintomo. È invece necessario agire sulle cause, partendo prima di tutto dal luogo ove l'infiammazione ha avuto origine: l'intestino.
TRE MOSSE PER ARRIVARE ALLA SOLUZIONE DEFINITNA
Ferma restando l'attenzione alla dieta ed allo stile di vita, l'unica strada possibile per uscire da questo circolo vizioso prevede necessariamente il ripristino dell'integrità della baniera intestinale. Solo così è possibile impedire l'ingresso nell'organismo di antigeni alimentari e prevenire l'innesco di un processo infiammatorio che può propagarsi al tessuto cutaneo. In contemporanea è necessario ottimizzare il "terreno" intestinale, garantendo la presenza di una flora batterica integra e vitale e coadiuvando la completa demolizione degli alimenti. Infine è necessario favorire il drenaggio delle tossine e migliorare la funzionalità degli organi a ciò preposti. Questi passaggi si realizzano con principi naturali specifici, nei dosaggi adeguati:
1) Ripristinare la fisiologica permeabilità dell'intestino associando Estratto di semi di Pompelmo (GSE) e Agar Agar. Il GSE ha la straordinaria proprietà di agire come "pulitore selettivo intestinale": è estremamente efficace contro i patogeni che aggrediscono la mucosa intestinale (batteri opportunistici, parassiti, candida albicans, ecc.) ma non depaupera la flora batterica fisiologica. Studi recenti hanno inoltre dimostrato che il GSE esercita sulla mucosa danneggiata un'attività riparatrice delle lesioni, stimolando i naturali processi di "guarigione". L'Agar Agar, ricchissimo di sostanze mucillaginose, lenisce e sfiamma la mucosa contribuendo a ripristinarne l'integrità fisiologica.
2) "Ottimizzare" il terreno intestinale associando una miscela di Fermenti lattici, Enzimi digestivi e un'opportuna integrazione di Magnesio. Contrastare lo sviluppo e l'aggressione dei microrganismi patogeni è il ruolo proprio dei fermenti lattici (Lactobacillus acidophilus e Bifidobacterium bifidum) essenziali per rafforzare la prima linea difensiva della barriera. Indispensabile anche un apporto di enzimi digestivi derivati da maltodestrine fermentate (da mais), che favoriscono i processi di demolizione degli alimenti, alleggerendo il carico di lavoro del pancreas. Infine il Magnesio, sotto forma di citrato di magnesio, inserito per il ruolo fondamentale che esso svolge in oltre trecento reazioni enzimatiche dell'organismo, tra cui il funzionamento e la secrezione degli enzimi digestivi.
3) Favorire l'eliminazione delle tossine alimentari e migliorare l'azione detossificante degli organi emuntori associando gli estratti di Cardo mariano, Curcuma, Solidagine e l'integrazione di oligoelementi in forma organica, in particolare Zinco, Rame e Manganese. Camo mariano e Curcuma sono piante molto efficaci nell'attività protettiva e di stimolo alla depurazione del fegato (la Curcuma esplica inoltre un'importante attività antinfiammatoria sistemica). La Solidagine favorisce la depurazione renale. Un'ottima fonte degli oligoelementi Zinco, Rame e Manganese, utili per l'opera di smalti mento delle tossine, è rappresentata dal Corallo fossile, ricchissimo di minerali traccia ed esente da qualsiasi tipo di inquinante.
GSE E PRINCIPI NATURALI: DALL'INTERNO UN AIUTO CONCRETO PER I PROBLEMI DI PELLE
Ancora una volta l'Estratto di semi di Pompelmo (GSE) con le sue straordinarie proprietà, uniche nel mondo vegetale, coadiuvato da specifici componenti naturali, rappresenta il fulcro di un approccio in grado di essere di grande aiuto verso problematiche cutanee legate ad intolleranze alimentari. In commercio si possono reperire i singoli componenti, composti che associano alcuni di essi o, meglio ancora, un "kit" che li comprende tutti (che è anche la soluzione più economica), costituito da tre prodotti distinti, ma uniti appunto in un unico kit, formulati in modo da suddividere e differenziare l'assunzione dei componenti naturali a seconda delle esigenze dei diversi momenti della giornata. In tal modo si raggiunge il duplice scopo di fornire tutte le sostanze utili, nei quantitativi adeguati, e al contempo di assumerle nel momento della giornata più idoneo alla loro efficacia. I prodotti sono in bustine da 6 g ciascuna, da sciogliere in acqua e assumere a stomaco vuoto prima dei pasti, per un periodo continuativo che va dai tre ai sei mesi. Di seguito è riportata la composizione delle tre bustine in base ai diversi principi funzionali contenuti: prima di colazione (Lactobacillus acidophilus, Bifidobacterium bifidum, Magnesio, Corallo fossile quale fonte naturale di Zinco, Rame e Manganese); prima di pranzo (GSE, Agar Agar, Maltodestrine fermentate, Magnesio, Corallo fossile quale fonte naturale di Zinco, Rame e Manganese); prima di cena (GSE, Agar Agar, Maltodestrine fermentate, Cardo Mariano, Curcuma, Solidagine, Corallo fossile quale fonte naturale di Zinco, Rame e Manganese).
Le informazioni sul GSE qui riportate sono tratte da letteratura pubblicata a livello mondiale (in Italia i testi più rappresentativi sono: "Le incredibili proprietà tcrapeutiche dei semi di pompelmo" di Allan Sachs Ed. Il Punto d'Incontro, "Le virtù terapeutiche dei semi di pompelmo" di S.Sharamon e B.J.Baginski Ed.Tecniche nuove e "Intollcranze Alimentari" di A. Targhetta Ed. Il Punto d'Incontro) ed hanno uno scopo esclusivamente informativo. ben lungi dal voler dare consigli terapeutici su patologie che rimangono di esclusiva competenza dei medici specialisti. Il nostro unico fine è di divulgare in Italia la conoscenza dell'Estratto di semi di Pompelmo.
Per maggiori informazioni sul GSE o sui prodotti in commercio e la loro reperibilità contattare:
e-mail:gse.italia@libero.it
A cura di: GSE FORUM ITALIA
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